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cordubium ensemble Chorda autem dicta a corde,
quia sicut pulsus est cordis in pectore,
ita pulsus chordae in cithara.

(Isidoro di Siviglia, "Etymologiae", VII sec.)

OGNI GENERE MUSICALE HA VALORE!
          by Cordubium

Musica medievale



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Cordubium medioevo

CORDUBIUM E GIULIO CESARE

"COR DUBIUM HABEO!"(= ho il cuore dubbioso!) esclamò Giulio Cesare,
incerto se attraversare o no, con le sue legioni, le acque impetuose
del torrente Cordevole.
Evidentemente, per questo grande condottiero, attraversare corsi d'acqua
era fonte di detti memorabili (vedi "Alea iacta est!" sul Rubicone)!
Esiste anche un'altra ipotesi che farebbe derivare il nome Cordubium
da un'antica città, Corduba, che sorgeva sulle sue rive e, forse sepolta
da una frana, di lei non resta piú traccia.
Perciò questo torrente, che attraversa le Dolomiti, venne chiamato
Cordubium per tutto il Medioevo.

I componenti di Cordubium sono tutti originari della Val Cordevole, nelle Dolomiti.
Da qui la scelta del nome.

© 2007 Agordo


cordubium

ponte Giulio Cesare
Il ponte e la strada dove passava Giulio Cesare e le sue Legioni.

Il Cordevole, il maggior affluente del Piave, o meglio, della Piave, nasce sul Passo Pordoi, nel Gruppo del Sella, originando la VAL CORDEVOLE, detta, nella parte alta, FODOM e, poi, VALLE DELL'AGORDINO.

Scende tra la Marmolada, regina delle Dolomiti, e il Col di Lana, tragico scenario della Grande Guerra.

Arrivato a Caprile, ricorda il sommo poeta Giosuè Carducci, che quivi villeggiava e componeva... tra l'altro, anche la famosissima poesia "Davanti San Guido"!

Poi, dal 1771, si riposa un attimo nell'affascinante e pittoresco Lago di Alleghe. A volte suona le campane del campanile sommerso, accompagnando il vento che scende dalle canne d'organo della "parete delle pareti": il Civetta, che si rispecchia nelle sue acque.

Continuando il suo tragitto, forma il romantico e sinuoso laghetto di Cencenighe e poi si dirige verso Agordo, dove si allarga nella sua conca.
Qui ammira il Palazzo Crotta - de' Manzoni , la villa veneta più a nord, e, dall'altra parte della Piazza, i palazzi dove vissero gli illustri scienziati Tito Livio Burattini, Federico Mohs...

Riprende la corsa sfiorando lo storico sito minerario di Valle Imperina e oltrepassa i Castei, leggendario luogo dove San Martino tagliò, con la sua spada, la roccia.

Affiancato dall'antichissima Via degli Ospizi per i pellegrini, attraversa il parco delle Dolomiti Bellunesi, tra i Monti del Sole e la S'ciara de Oro, tanto amati dall'illustre scrittore bellunese Dino Buzzati.

Dopo un po', scorre sotto il mitico ponte di Attila e poi saluta la celeberrima Certosa di Vedana.

Quindi si dirige nella Val Belluna, ed infine si unisce al Piave, fiume sacro alla Patria.

© 2007 Agordo


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